La promessa di Matteo Renzi di ridurre i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese risale a più di due anni fa. Una promessa come molte altre non mantenuta. Per un’azienda anticipare in banca per mesi i propri crediti verso lo Stato è molto costoso, di più, se si usano le proprie linee di credito per far fronte ai ritardi statali (i propri dipendenti e fornitori vanno pagati) è più complesso trovare risorse per investire o ampliare la produzione. Questa è una di quelle vicende che mettono in evidenza una volta in più il gap che ci separa da Paesi come Germania e Danimarca: lì lo Stato è serio e paga in pochi giorni, da noi passano mesi, se non anni. Chi ci rimette sono sempre gli imprenditori e i loro dipendenti. Il rischio è che definitivamente si rompa il patto di fiducia tra Partite IVA e Stato: se l’imprenditore non paga una qualche tassa alla data prefissata scattano Agenzia delle Entrate, Equitalia e ganasce varie, lo Stato invece paga i propri debiti quando vuole e resta assolutamente impunito. Oggi su Il Giornale.
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