La comparsata della vergogna

“Sono assolutamente convinto che le retribuzioni debbano andare in proporzione al merito”. Così Massimo Blasoni sul suo profilo Facebook, dove ha commentato la presenza del greco Varoufakis a Che tempo che fa di Fabio Fazio. “Dunque chi è bravo può guadagnare molto. Solo che spesso rimango perplesso di fronte ai compensi delle star tv. Qualche volta sono cento volte quelli di un chirurgo o di un professore universitario. Per aggirare i limiti, la tv pubblica frequentemente utilizza società esterne a cui dà in appalto la produzione di programmi. Resta da chiedersi – conclude Blasoni – perché si sia pagato il supercomunista (ne va orgoglioso) Varoufakis 24mila euro per una comparsata di 22 minuti in tv a Che tempo che fa di Fabio Fazio. Comunista, ma vola in first class bevendo champagne e se la fa pagare… da noi, obbligati a pagare il canone”.

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Vi sveliamo i costi dell’emergenza profughi

Sono ancora molti i profughi che vediamo nei nostri parchi e nelle nostre stazioni: 170mila sono ospitati nelle varie strutture di accoglienza. Un numero che aumenta ogni anno perché al flusso di arrivi non corrisponde una tempestiva decisione definitiva sul riconoscimento dell’asilo politico o meno. Ci vogliono mesi, con tutti i ricorsi possibili anche anni, per sapere se un migrante fugge da una guerra o è semplicemente un migrante economico che cerca una scorciatoia. Una situazione ingiusta e penosa per noi e per loro. Sono migliaia poi quelli che, una volta entrati in Italia, svaniscono nel nulla abbandonando le strutture di accoglienza. Ma quanto ci costa tutto ciò? Il Governo non lo dice con chiarezza. “Panorama” e “Libero” hanno pubblicato lo studio di Impresa Lavoro dove si è provato, voce per voce, a ricostruire i costi.

Blasoni su PanoramaPanorama 2 NUOVOPanorama 3 NUOVOPanorama 4Libero su profughi 23 ott 2015

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Anche difendersi, in Italia, è illegittimo

Cosa farei se di notte degli sconosciuti penetrassero nella mia casa? Credo che pensando a Sara e a mia figlia Gioia Martina probabilmente non esiterei ad usare un’arma. Credo che quasi tutti la pensiamo così. Quello che appare assurdo è che rischieremmo una imputazione per eccesso di legittima difesa o peggio per omicidio volontario. È possibile, di notte, capire se lo sconosciuto è armato? Leggere la sua mente per sapere se vuole denaro o le nostre vite? Le vittime rischiano di apparire colpevoli o addirittura di finire in prigione. Qualche cosa non va. Oggi ad Agorà

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Troppe le persone senza lavoro nel nostro Paese

Sono troppe le persone senza lavoro nel nostro Paese. Giovani in cerca di prima occupazione e cinquantenni disperati per aver perso il lavoro. Dovrebbe essere il collocamento a cercare di mettere in contatto datori di lavoro e lavoratori. Per il collocamento si spendono centinaia di milioni malissimo. Il Fondo Garanzia Giovani ha sperperato risorse e spesso i corsi di formazione servono più a pagare i formatori che a dare nuove opportunità di lavoro. In azienda stiamo assumendo, ma quasi nessuno arriva dal collocamento. E il rischio è che a funzionare in Italia sia la solita raccomandazione alla faccia del merito. Per chi vuole approfondire i numeri l’intervento di Massimo Blasoni su “Il Tempo”.’

Il Tempo

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Violenza sulle donne: serve meno indifferenza

Quante donne subiscono ancora violenza domestica e soprattutto quante perdono la vita per mano di compagni incapaci di accettare la rottura del rapporto. Otre 330 dal 2000 a oggi. Vi ricordate il caso di Irma, uccisa a San Giovanni due anni fa con 37 coltellate? Lavorava nella mia azienda, era veramente una brava persona. Oppure Vincenza che questo settembre è stata freddata in provincia di Napoli dall’ex compagno che aveva denunciato per stalking. Troppe volte le denunce non sono state prese sul serio, oppure gli arresti domiciliari sono stati dati a poche centinaia di metri dalla vittima. 

Camminando per strada ho incrociato un’amica che non vedevo da tanto tempo: “Come stai?” è emersa una situazione privata spiacevole. Le ho detto “Denuncia”. Ma è troppo poco, forse dovremmo tutti essere un po’ meno indifferenti.

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Su Udine un attacco che mi rende basito

Il giornalista Camillo Langone su Il Foglio descrive Udine come la capitale della cultura della morte e delle belle donne che, a suo dire, bevono molto e fin troppo “forse per consolarsi della gran probabilità di arrivare alla menopausa senza diventare madri”. Quando si dice “perdere l’occasione per stare zitti”. Non sono un sostenitore a senso unico della friulanita’ ma resto basito vedendo quante volte certi giornalisti siano disponibili a buttare fango su tutti per ottenere un po’ dì visibilità.Il Friuli e’ una bella terra, troppo superficiale liquidarlo così. Langone sostiene poi, con evidente sarcasmo, che a Udine abiterebbe volentieri. Resti pure dov’è, ne facciamo volentieri a meno.

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Camere di Commercio: meno spese se accorpate

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Vi è mai venuto il dubbio che alcuni enti potrebbero essere accorpati o resi privati? A me ogni giorno: su “Il Tempo” ho cominciato dalle Camere di Commercio. Costano, in Italia, un miliardo ottocento milioni l’anno e hanno 7500 dipendenti- 500 la sola Camera di Roma- 156 presidenti, centinaia di consiglieri di amministrazione, società partecipate, auto blu, centinaia di addetti stampa e segretarie di presidenza. Più di duemila viaggi all’estero l’anno scorso. Vi è mai venuto in mente che una Banca Dati Nazionale, consultabile via internet, consentirebbe di tenere i bilanci delle società italiane ed il bollettino dei protesti: cioè il compito principale delle CCIAA? Promozione e studi (gli atri due compiti) potrebbero essere svolti da Regioni e Università per evitare duplicazioni. E non si dica che ridurne il numero non servirebbe perché i dipendenti sono illicenziabili: è proprio questo che occorre cambiare.

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E se la Rai non fosse pubblica?

Serve che la Rai sia pubblica? Certamente no, se lo stato la vendesse ricaverebbe 2,6 miliardi. La programmazione non è diversa da quella delle reti private: ci sono fiction giochi a premi e pubblicità. La Rai ha tre reti e 12000 dipendenti Mediaset tre reti e 5600 dipendenti. Il 60% delle produzioni della TV pubblica sono però appaltate società esterne. Non ho capito poi l’abbonamento che dobbiamo pagare. Ci si abbona volontariamente, invece il canone (chiamiamolo tassa, è il suo vero nome) è obbligatorio. Perché se c’è anche la pubblicità?

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Evasione fiscale: si combatte, ma non così

Un agricoltore di Castellinaldo d’Alba, in Piemonte, ha invitato quattro amici a raccogliere l’uva durante una scampagnata. Non lo avesse mai fatto! Un blitz dell’Ispettorato del lavoro ha contestato il tutto come lavoro in nero con una sanzione di 3.900€ per ognuno dei presenti. Immediate le contestazioni del contadino, degli amici e del sindaco. Chiariamolo, questo agricoltore non vende il vino. Queste cose nel nostro paese succedono ogni giorno. Ho visto, un paio d’anni fa, piangere una madre perché aver lasciato in divieto l’auto vicino all’ospedale ( il parcheggio era esaurito) le costava una multa di decine euro. Si è detta senza lavoro, ma il vigile era inflessibile. Quanto spesso invece la grande evasione la fa franca, e nessuno dice niente. Forti con i deboli, deboli con i forti.

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Concessione edilizia: ne parlo a “L’aria che tira”

I Comunisti esistono ancora. Lo dico ovviamente con un sorriso.

A La7 Laura Puppato (che da sinistra sfidò Renzi e Bersani alle primarie del PD), non riuscendo a difendere il Presidente del Consiglio sul mancato pagamento dei debiti della P.A. alle imprese, si è scatenata durante la pausa pubblicitaria.

Quando le ho ricordato che in Italia si aspettano mediamente 233 giorni per una concessione edilizia, il triplo che in Germania, mi ha risposto: “E’ giusto così, non bisogna più costruire, si è utilizzato troppo il suolo. C’è un problema pianeta!”.

A questa parlamentare ben pagata non veniva forse in mente che costruire – ad esempio una residenza sanitaria per anziani – vuol dire creare lavoro per le imprese (il 50% di disoccupati in edilizia), per infermieri e assistenti nonché offrire un servizio agli anziani e alle loro famiglie. Puppato probabilmente pensa che i posti di lavoro nascano magicamente: non è così.

Ci sono migliaia di imprenditori, commercianti e piccoli artigiani che si battono per il loro posto di lavoro e quello dei loro dipendenti. Forse basterebbe uscire ogni tanto dal Parlamento per rendersene conto.

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