Serve un pò di equilibrio

Secondo l’ISTAT nel 2026, 1 italiano su 3 sarà “straniero”. Già oggi la popolazione straniera residente in Italia rappresenta l’8%, un dato superiore a quello francese (6%). Insomma, siamo di fronte a una società che sta profondamente cambiando e questo va accettato. Non accetto però le posizioni tipiche di una certa sinistra che ci vedono addirittura debitori verso gli stranieri. Boeri ci dice che salvano l’INPS e la fondazione Moressa sottolinea che ogni anno versano miliardi in contributi previdenziali e IRPEF dimenticando però che a fronte di questi versamenti vengono resi a loro favore prestazioni e servizi ben più costosi. In Friuli Venezia Giulia il 40% della spesa sociale è assorbito dagli stranieri che rappresentano però non più del 9% della popolazione. Va così anche nelle altre regioni d’Italia e nemmeno considero l’emergenza sbarchi. Serve un po’ di equilibrio.

di Massimo Blasoni 

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In Italia (purtroppo) funziona così

Leggevo dei 12.000 infermieri che si sono presentati a un concorso per 300 posti a Genova. È evidente che ci sono troppi infermieri in Italia e che non c’è alcuna programmazione. Nessuno ha detto a quei ragazzi, prima che iniziassero il ciclo di studi, che la loro professione rischia di essere inflazionata. A noi succede l’opposto: la mia azienda, come tante altre, avrebbe bisogno di assumere Operatori socio-sanitari ma in Friuli Venezia Giulia non si promuovono nuovi corsi. Così, centinaia di donne che potrebbero lavorare assistendo gli anziani non possono farlo per carenza di titoli, e noi siamo costretti a cercare profili simili in altre regioni (comunque bravissimi) o all’estero. Intanto, la Regione Friuli Venezia Giulia indice corsi di sartoria. Abbiamo provato in tutte le maniere a farlo capire, disponibili anche a sostenere tutte le spese: niente da fare! In Italia funziona così.

di Massimo Blasoni

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Le aree verdi sono di tutti ma vanno rispettate

Il Comune di Udine ha proposto un bando per raccogliere fondi per migliorare la manutenzione delle aree verdi cittadine: insomma dei piccoli parchi che immaginiamo frequentati da anziani e bambini. Abbiamo partecipato. La faccio breve: ci sono voluti quattro mesi per arrivare a firmare un accordo e versare il contributo. Ogni giorno c’era un problema diverso e un diverso ufficio comunale che doveva dare il suo parere. Dalla forma tecnica, alle dimensioni dei cartelli, ad un’infinità di particolari insignificanti. Ora, però, finalmente ci siamo e siamo riusciti ad adottare per un anno il Parco degli Armeni di via 3 novembre 1918 e il Parco Vittime delle Foibe di via Bertaldia/via Manzini. Al Sindaco propongo una “sfida”: riuscirà ad evitare che le aree verdi diventino luoghi di bivacco come troppo spesso accade?
Sia chiaro, le aree verdi sono di tutti (soprattutto delle famiglie e dei bambini) ma è di tutti anche l’obbligo di rispettarle.

di Massimo Blasoni

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Boeri pensi meno agli immigrati e un po’ di più ai nostri giovani

L’affermazione fatta nei giorni scorsi dal presidente dell’Inps Boeri secondo cui a salvare i conti dell’Istituto (il disavanzo economico è salito nel 2016 a 11.2 miliardi) siano gli stranieri con i loro versamenti contributivi e non gli italiani è fuorviante, tanto quanto lo sarebbe sostenere la tesi contraria. Se non ci fossero gli stranieri avremmo al loro posto più italiani al lavoro e un più basso tasso di disoccupazione? Nessuno può dirlo.
Ci sono due dati però: il primo è che in Italia i lavoratori stranieri trovano più facilmente lavoro che gli italiani, il secondo è che in Italia chi versa meno di 20 anni contributivi perde tutto quello che ha pagato e questo non è giusto. Molti giovani che iniziano a lavorare tardi o non a tempo indeterminato (lavori discontinui e vuoti contributivi) non arriveranno mai ad avere una pensione o dovranno lavorare oltre i 70 anni. Questo è inaccettabile. Boeri pensi meno agli immigrati (alla sinistra pare chic) e un po’ di più ai nostri giovani. Il mio intervento su La Verità.

di Massimo Blasoni

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Più debiti, meno consumi: un Paese bloccato

Si è sempre detto che l’Italia ha un grande debito pubblico ma le famiglie italiane, fatte di risparmiatori, hanno una ben più grande ricchezza finanziaria costituita da depositi, titoli di Stato e azioni. E’ vero, ma il dato sta rapidamente cambiando. Rispetto a 10 anni fa in Germania le famiglie sono più ricche per 1300 miliardi, in Francia per 1200 e in Inghilterra per 1900. Noi siamo più poveri di allora (cioè abbiamo meno depositi). Come noi solo la Grecia. Intanto il governo nazionale ostenta ottimismo e stanzia miliardi per salvare banche e banchieri.
Questa settimana su Panorama.

di Massimo Blasoni

 

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Buon lunedì!

La domenica è il giorno della famiglia, purtroppo è passata😉. Buon lunedì e buon lavoro a tutti! Si riparte, il coraggio non ci manca!

di Massimo Blasoni

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C’è chi la fa sempre franca

Posso anche capire che lo Stato con i suoi soldi salvi le banche per preservare i cittadini e le imprese. Quello che non posso accettare è che chi le ha portate allo sfascio non paghi mai il conto. Si creano buchi per miliardi ma di pene certe neanche a parlarne. Zonin girava con un jet privato della Popolare di Vicenza che presiedeva. Ha bruciato 20 miliardi di euro rovinando, di fatto, 200 mila risparmiatori. Probabilmente non pagherà nulla, in ogni caso ha già messo in salvo i suoi beni donandoli ai figli. Ieri faceva shopping a Milano nel triangolo della moda, incurante di tutto. Penso ai tanti imprenditori che falliscono per uno scoperto di conto o alle famiglie che perdono la casa perché non hanno pagato qualche rata del mutuo. Evidentemente c’è, però, chi la fa sempre franca.

di Massimo Blasoni

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Povera Italia

Ieri a l’Aria che Tira le storie di Massimo, un ingegnere che ha deciso di fare il fabbro (non è detto che sia sbagliato) e di un pensionato che ha chiesto L’Ape social, l’anticipo pensionistico per i lavori usuranti. Facce di una Italia che cambia ma che continua a scontare gli errori del passato. Le pensioni date a quarant’anni o per cifre sproporzionate ai contributi versati costringono gli Italiani di oggi ad andare in pensione a 67 anni o con importi miseri. L’Inps perde 10 miliardi l’anno: un esempio? L’istituto ha un patrimonio immobiliare composto da 25.000 immobili. In parte sono affittati in parte sfitti: riesce comunque a rimetterci dalla gestione 100 milioni l’anno. Povera Italia.
Il mio intervento ieri a L’Aria che tira su LA7.

di Massimo Blasoni

 

https://www.facebook.com/massimoblasoni/videos/1666041523470921/

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Fingere di separarsi pur di sopravvivere

Ieri a Tagadà davano notizia di molte finte separazioni fatte per risparmiare sulle tasse. Tutti, a cominciare da Di Pietro, contestavano le solite furbate degli italiani. Vero, però io ho cercato di spiegare che qualche volta non si tratta di furbizia ma di povertà. Sono molti quelli che non riescono ad arrivare a fine mese anche per le troppe tasse. Se uno di noi non paga le tasse, giustamente e immediatamente scattano le sanzioni. Lo Stato, però, paga quando vuole e nessuno di noi può fiatare né sanzionarlo. Pensate, ad esempio, ai ritardi di pagamento delle forniture della pubblica amministrazione. Allora viene quasi da scusare chi finge di separarsi pur di sopravvivere.
Il mio intervento di ieri a Tagadà su LA7

di Massimo Blasoni

https://www.facebook.com/massimoblasoni/videos/1663890097019397/

https://www.facebook.com/massimoblasoni/videos/1663890097019397/

 

 

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Povera Italia, Paese senza mercato

Sono 50.000 i giovani italiani che hanno lasciato il nostro Paese l’anno scorso per cercare fortuna all’estero. Non tutti volevano farlo, molti sono stati costretti. Da noi le università non danno spazio ai ricercatori e avviare un’azienda è un’impresa quasi impossibile. Tasse, infiniti adempimenti e controlli spengono sul nascere tante belle idee. Così rischiamo di perdere molti dei migliori, come Gloria Trevisan, la giovane architetto morta a Londra nel rogo del grattacielo di Kensington. Eppure, malgrado tutto, ho fiducia: sono tenaci i giovani italiani. Il mio intervento di oggi su Il Giornale.

di Massimo Blasoni

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