Massimo Blasoni: situazione ormai insostenibile
Parliamo di tasse. In una sala gremita, ieri sera nella Sala Appi del Centro culturale Aldo Moro di Cordenons, la presentazione di “E io pago”, il manifesto anti tasse realizzato dal CentroStudi Impresa Lavoro attraverso 15 illustri contributi. Sono intervenuti Simone Bressan, Direttore del CentroStudi, Massimo Blasoni, imprenditore e presidente del CentroStudi, Davide Giacalone, editorialista e scrittore. A moderare l’incontro il primo cittadino di Spilimbergo, Renzo Francesconi. Sul tema tasse è impossibile non affrontare l’argomento della pressione fiscale. E’ stato decisamente chiaro, in merito, l’intervento di Giacalone che non ha esitato a definire il sistema fiscale italiano “il secchio con cui attingere soldi destinati a pagare l’incapacità di governare il Paese – e, su una possibile ripresa – fa rabbia il fatto che rimettersi a correre non è poi così difficile. Si deve battere più la paura che non l’incapacità. O meglio: la paura collettiva produce una classe dirigente d’incapaci. Che, per arrotondare, sono spesso lestofanti”. “E io pago”, lo ha ricordato anche Francesconi, rappresenta “uno spaccato di quello che è oggi l’Italia. La morsa fiscale è arrivata a un punto critico, ma siamo ancora in tempo per adottare dei correttivi per invertire la rotta. Quello che serve è la volontà di ridurre la pressione fiscale per far ripartire l’economia, la produzione e i consumi”. La priorità, dunque, è invertire il processo in atto, “questo crescente spostamento di risorse dal settore privato al settore pubblico è destinato a mettere in grave crisi l’intera società occidentale – ha detto Massimo Blasoni – Nel nostro Paese questa dilatazione del prelievo tributario ha raggiunto livelli elevati, così che oggi la situazione è diventata insostenibile. Lo Stato che spende non brilla affatto per oculatezza – ha proseguito – e se la spesa è improduttiva non genera effetti moltiplicatori. Quegli stessi denari in mano a famiglie e imprese, di norma, sarebbero invece un volano per l’economia”.