Una ragazzina di 14 anni stuprata da un afghano e due pakistani a Trieste, una giovane donna a Novara: la catena delle violenze sessuali di cui si sono resi autori gli immigrati sembra non avere fine. Il razzismo non c’entra nulla, si tratta semplicemente di chiarire due cose. Primo, le pene per chi usa violenza alle donne debbono essere severe e certe. Non è accettabile vedere in libertà gli autori dopo qualche giorno. Secondo, il concetto di parità uomo-donna è per noi un valore fondamentale. Chi vive nel nostro territorio, anche se di fede islamica, deve accettarlo o andarsene. Ieri a Bari è toccato a una signora settantacinquenne, violentata e picchiata da un nigeriano che viveva in un centro di accoglienza. Pare quasi incredibile. Spero in una pena esemplare.
di Massimo Blasoni